La Leishmaniosi

Che cos’é?

Diffusione della Leishmaniosi in Europa

La leishmaniosi è una malattia parassitaria conosciuta fin dai primi anni del ‘900, descritta nel cane per la prima volta in Tunisia.
Ad oggi in Europa è considerata endemica in tutto il bacino del Mediterraneo, con aumento del numero di casi anche in regioni fino ad ora considerate indenni come Nord Europa e Nord Italia.

Può essere causata da una delle 20 specie di protozoo esistenti, la più diffusa delle quali è Leishmania Infantum.

Il cane svolge un ruolo fondamentale nella diffusione della malattia, in quanto ne rappresenta un perfetto serbatoio.
Ma oltre al cane, è possibile diagnosticarla anche nel gatto e persino nell’uomo, soprattutto in alcune regioni d’Italia.

 

Ciclo biologico

E’ trasmessa da insetti vettori (flebotomi o pappataci di sesso femminile, i maschi non trasmettono l’infezione) che, pungendo l’animale sano e nutrendosi del suo sangue, immettono il parassita nel derma dello stesso e trasmettono così la patologia.
Essendo una patologia veicolata dai pappataci, questa assume una maggiore importanza nel periodo primaverile/estivo; tuttavia è bene prestare particolare attenzione anche al periodo autunnale/invernale in caso di clima mite.

Il ciclo di trasmissione è potenzialmente continuo: l’amastigote sviluppatosi nell’animale malato verrà ingerito da un nuovo vettore durante un pasto di sangue; nel vettore l’amastigote muterà in promastigote, si moltiplicherà nell’apparato digerente dello stesso e si localizzerà nel suo apparato buccale. Successivamente il promastigote sarà immesso dal pappatacio in un nuovo ospite e convertito in amastigote e così via.

 

Esiste però anche una via di trasmissione verticale (durante la gestazione) o da trasfusioni di sangue non adeguatamente controllate.

Quali sono i sintomi?

Si tratta di una malattia subdola, con manifestazioni cliniche molto varie e diverse tra loro.
Questa condizione è data dall’interazione del sistema immunitario del cane infettato con il parassita.
Possiamo perciò avere:
• Segni clinici sistemici (anoressia, perdita di peso, febbre, stanchezza, perdita di sangue dal naso, zoppia, versamenti addominali, linfoadenomegalia)
• Segni clinici cutanei (dermatiti, ipercheratosi, lesioni al piano nasale)
• Segni clinici oculari ( blefariti, congiuntiviti, uveiti, cheratiti)
• Segni clinici meno frequenti (muscolari, gastrointestinali, respiratori)

Ovviamente ciò rende la diagnosi da parte del Medico Veterinario complessa: consiste nell’effettuare una visita medica approfondita, test di laboratorio di base con esami citologici e test specifici di conferma su sangue e/o midollo osseo come le tecniche molecolari (PCR) o le tecniche sierologiche (IFAT o ELISA).

Se il nostro cane entra in contatto con un flebotomo responsabile della trasmissione della malattia (ricordiamo che la trasmissione é tramite vettore e non per contatto diretto con l’animale malato), non è detto che sicuramente la svilupperà.
Le recenti linee guida Leishvet (2019) propongono una stadiazione della malattia in 4 stadi:
• Malattia lieve
• Malattia moderata
• Malattia grave
• Malattia molto grave

La classificazione si basa sui segni clinici e sui dati di laboratorio; permette al Medico Veterinario di scegliere la terapia più appropriata, di determinare una prognosi e quindi di prevedere la velocità di evoluzione della malattia.

Terapia e prevenzione

La terapia ad oggi si basa sull’uso di alcune molecole registrate in Europa, come l’Antimoniato di meglumina, la Miltefosina e l’Allopurinolo (vi sono poi le Amminosidine che, in medicina veterinaria, vengono utilizzate con particolare attenzione trattandosi di farmaci di prima scelta nel trattamento della Leishmaniosi umana e con possibili effetti collaterali). A questo si aggiungono dei trattamenti complementari per migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Risulta quindi evidente a questo punto l’importanza del controllo della malattia nel cane, anche come impatto sulla salute pubblica.
Purtroppo ad oggi non esiste una misura preventiva efficace al 100%. Esistono però delle misure di controllo piuttosto efficaci:
• La diagnosi precoce dell’infezione nel cane (quindi controlli sanitari frequenti)
• Uso di insetticidi e repellenti registrati per il controllo della malattia
• Immunoterapia, cioè l’uso di molecole in grado di stimolare l’immunità cellulare dei nostri cani
• Immunoprofilassi, cioè la vaccinazione.

Quindi, per limitare la diffusione della leishmaniosi nel territorio, é fondamentale conoscere la patologia e attuare una corretta prevenzione.

Presso il Centro Veterinario Montecchio siamo a disposizione per rispondere a qualunque domanda, effettuare test diagnostici, curare e consigliare come prevenire al meglio questa patologia ormai emergente nel nostro territorio.

BIBLIOGRAFIA:
• Linee guida Leishvet 2019
• Leishmaniosi, aspetti clinici, diagnostici e terapeutici, 2019.

2024-02-05T16:27:26+00:00 maggio 5th, 2020|News|