Le neoplasie nel ratto

Rispetto ad altri animali domestici, i ratti, purtroppo, hanno un elevato metabolismo e una prospettiva di vita piuttosto breve, questo fa sì che tutte le malattie progrediscano molto velocemente. Tutte le escrescenze, i gonfiori e le nuove protuberanze devono essere guardate con sospetto perche potenzialmente possono essere forme neoplastiche. Ovviamente, non tutte le neoformazioni sono neoplasie e non tutte le neoplasie sono delle formazioni maligne.

Che cos’è un tumore e quali sono le sue manifestazioni:

Per tumore, o neoplasia, o neoformazione, s’intende una crescita anormale e incontrollata delle cellule di uno specifico tessuto. Secondo la localizzazione e del tessuto coinvolto possiamo avere diverse presentazioni:

  • La neoformazione può apparire mobile e ben distaccata dai tessuti circostanti o esserne tenacemente adesa.
  • Possono essere presenti ulcerazioni cutanee o ascessi che non guariscono con il trattamento convenzionale.
  • Possono manifestarsi
  1. Cambiamenti nel coordinamento, nella mobilità o nella visione.
  2. Cambiamenti nella minzione o defecazione.
  3. In caso di coinvolgimento di organi genito urinari possono essere presenti sanguinamenti con la minzione (utero, prostata o vescica.)
  4. Scarso appetito, perdita di peso e letargia man mano che la neoplasia avanza.
  • Il dolore se presente è di solito osservato nelle fasi avanzate della crescita del tumore.

Prevenzione

  • Una dieta povera di grassi e ipocalorica che include frutta e verdura fresche (a es. Broccoli).
  • Evitare un iperingrassamento legato a un’alimentazione errata e a una vita sedentaria.
  • Discutere, con il veterinario, i vantaggi e i rischi della sterilizzazione.
  • Eseguire regolarmente una valutazione fisica mediante palpazione del ratto a casa per una diagnosi precoce. Farlo anche in tenera    età darà la consapevolezza di ciò che è normale per il tuo animale.
  • La diagnosi precoce permette di avere dei risultati migliori e un miglior tempo di recupero.

Principali neoplasie descritte nel ratto

Cherato acantoma: si tratta di una forma neoplastica che origina dal follicolo pilifero ed è caratterizzata da una crescita molto rapida. È un tumore epidermico benigno che può essere invasivo localmente ma che generalmente ha una buona prognosi. La terapia consiste nella rimozione chirurgica; in alcuni casi è possibile una regressione spontanea, va comunque tenuto monitorato in modo da evitare che raggiunga delle dimensioni eccessivamente grandi.

Leucemia: si tratta di una forma neoplastica che determina un’alterazione dei globuli bianchi e dei loro precursori. Possiamo avere due tipi di leucemia, linfocitica e mieloide. Nel primo caso si ha il coinvolgimento di un particolare tipo di globuli bianchi: i linfociti. I linfociti combattono le infezioni e sono prodotti dal midollo osseo o dalla milza, che normalmente ne generano un numero sufficiente alle esigenze dell’organismo.
La leucemia linfocitica comporta un aumento della produzione di linfociti mutati che vengono generalmente chiamati linfoblasti (o cellule leucemiche).
I linfoblasti non si comportano come i linfociti sani: si affollano nel sangue, nel Midollo osseo e negli altri organi, non lasciando spazio alle altre cellule ematiche e causando il deperimento dell’intero organismo. La Leucemia mieloide comporta una trasformazione cancerosa di tutte le linee cellulari che formano il sangue: i globuli bianchi granulocitici che combattono le infezioni, gli eritrociti (globuli rossi che trasportano ossigeno) e le piastrine (cellule che aiutano nella coagulazione del sangue).

La maggior parte delle leucemie nei ratti è in partenza dalla milza.

La sintomatologia generalmente è aspecifica e comprende:

  • Letargia, debolezza
  • Pallore delle mucose
  • Poliuria e polidipsia
  • Alterata colorazione delle urine
  • Porfiria
  • Respiro difficoltoso e accelerato
  • Perdita di peso
  • Anoressia

Nelle fasi più avanzate possiamo avere

  • Cachessia
  • Ittero
  • Gonfiore dell’addome per aumento del volume degli organi interni (fegato e milza)
  • Aumento del volume dei linfonodi
  • Infezioni batteriche secondarie legate a una riduzione della competenza del sistema immunitario.

Purtroppo in entrambi i casi non ci sono cure. Si tratta di forme che colpiscono prevalentemente i ratti anziani, ci sono delle terapie di supporto e di prevenzione alle forme batteriche secondarie. La diagnosi generalmente prevede degli esami del sangue, in particolare un emocromo e dei prelievi citologici di midollo e di milza.

Il lipoma: si tratta di una neoplasia benigna del tessuto adiposo che si presenta come una neoformazione, o più neoformazioni. Può essere percepito come un nodulo sottocutaneo morbido, facilmente mobile, sulle spalle, lungo la schiena o alle estremità. Può raggiungere delle dimensioni considerevoli; il consiglio è di toglierlo chirurgicamente dopo aver confermato la diagnosi con un esame citologico o bioptico.

Linfoma: Si tratta di una Neoplasia maligna che colpisce le cellule linfoidi. Il linfoma può insorgere ovunque negli organi o nei tessuti in cui sono presenti linfociti. Ciò può includere: linfonodi, timo, milza, fegato, tratto gastrointestinale, sistema nervoso, pelle e occasionalmente tessuto nel linfoide dei polmoni.

I segni clinici variano secondo il tessuto interessato. Generalmente sono aspecifici:

  • Ingrandimento dei linfonodi, collo, ascelle, inguine
  • Gonfiore del viso / collo dovuto al blocco parziale della vena cava craniale.
  • Porfiria aumentata Perdita di peso
  • Letargia
  • Anemia che si evidenzia con un marcato pallore delle mucose.
  • Scarso appetito
  • Dispnea (difficoltà respiratoria)
  • Tachipnea (respiro rapido)
  • Lesioni cutanee / masse cutanee
  • Prurito (prurito)
  • Debolezza / paresi degli arti posteriori (può essere intermittente.)
  • Epatomegalia (fegato ingrossato)
  • Splenomegalia (milza ingrossata)

Una volta effettuata la diagnosi è possibile impostare delle terapie di supporto e dei protocolli chemioterapici che vanno comunque valutati bene insieme al veterinario per scegliere la strada migliore in base anche all’estensione del problema e allo stato di salute generale del paziente.

Tumori mammari: a livello mammario possono svilupparsi sia fibroadenomi sia degli adenocarcinomi.

Il Fibroadenoma mammario è tumore fibroso, benigno, epiteliale in cui le cellule derivano dal tessuto ghiandolare, mentre l’Adenocarcinoma mammario è una crescita maligna.

Le forme benigne generalmente sono morbide e mobili e non aderiscono ai tessuti circostanti. Le forme maligne hanno una consistenza più dura e sono ben adese al tessuto circostante. Tutto il tessuto mammario può essere coinvolto.

Sintomi

  • Mobilità compromessa per le dimensioni spesso considerevoli della massa.
  • Ulcerazione e necrosi dei tessuti dovute spesso anche ad automutilazioni.
  • Aumento dell’appetito senza aumento di peso, per compromissione metabolica
  • Scarso appetito, perdita di peso e letargia man mano che il coinvolgimento avanza.

La terapia è chirurgica, anche se va valutata insieme al veterinario escludendo la presenza di lesioni metastatiche con radiografie, ecografie e se possibile TAC che meglio evidenzia le forme metastatiche più piccole. L’animale prima di entrare in chirurgia va stadiato. La sterilizzazione in giovane età fa parte della prevenzione

Altre formazioni cutanee

Mastocitomi: si tratta di un’aggregazione locale di mastociti che generalmente si localizza sulla cute o nel sottocute; può avere diverse presentazioni:

  • Uno o più noduli sollevati e ben circoscritti.
  • I noduli possono essere morbidi o più consistenti (possono assomigliare a un lipoma o una cisti).
  • Il nodulo può essere ulcerato.
  • Il centro del nodulo può apparire rosso o il nodulo può o meno essere alopecico.
  • I sintomi sono generici e comprendono:
  1. Perdita di appetito,
  2. Letargia,
  3. Linfonodi ingrossati,
  4. Ritardo nella guarigione delle ferite,
  5. Sanguinamenti troppo abbondanti da ferite anche minime se c’è una compromissione della funzionalità epatica.

Sarcomi: si tratta di un tumore maligno che può coinvolgere le ossa, la cartilagine, il grasso, i muscoli, i tendini, il tessuto fibroso, i nervi, i vasi sanguigni o altri tessuti connettivi e di supporto.

Melanoma: si tratta di un tumore che origina dai melanotici. Può presentarsi a livello cutaneo come una

  • Macchia chiara, priva di colore (melanoma amelanotico.)
  • Macchia scura (può assomigliare a una talpa o ematoma.)
  • Macchia nodulare
  • Area scolorita piatta (melanoma a diffusione superficiale)
  • E può essere sanguinolenta, ulcerata e pruriginosa.

Può essere presente anche una forma di melanoma intraoculare caratterizzato da

  • Esoftalmo
  • Opacità
  • Gonfiore

Carcinoma a cellule squamose: Il carcinoma a cellule squamose è un tipo di neoplasia maligna che può metastatizzare localmente o a livello sistemico. Può orinare sia dalla pelle sia dalle mucose e può svilupparsi da un’area ulcerata già presente. La lesione può apparire ruvida e squamosa e il suo bordo ampio con segni di gonfiore e infiammazione. Molto spesso si sviluppano delle infezioni secondarie.
Siti comuni sono la faccia, la mascella, il condotto uditivo interno e vicino alla base dell’orecchio che coinvolge la ghiandola di Zymbal; la ghiandola sebacea uditiva nei ratti. Tuttavia, può insorgere in altre aree del tessuto epiteliale (La coda) e nelle mucose.
La prognosi per questo tipo di cancro, secondo la zona interessata, è estremamente infausta.

Tutte le formazioni cutanee prevedono un esame citologico o istologico per confermare la diagnosi. In base al tipo di lesione saranno necessari poi ulteriori approfondimenti e un’escissione chirurgica più o meno invasiva secondo il tipo di neoformazione riscontrato. Guardate con diffidenza tutte le lesioni cutanee e non confondetele con semplici abrasioni. Rivolgetevi sempre al vostro veterinario.

Tumore ipofisario: interessa quella parte del cervello che regola l’equilibrio degli ormoni nel corpo. La ghiandola pituitaria, nota anche come ipofisi, è una piccola ghiandola endocrina che stimola e controlla la produzione ormonale di altre ghiandole endocrine. Queste ghiandole, a loro volta, regolano una varietà di processi corporei come l’attività metabolica, la riproduzione e la crescita. Le ghiandole endocrine espellono le loro secrezioni direttamente nel sangue, al contrario delle ghiandole esocrine come le ghiandole sudoripare.
I segni clinici sono molteplici e vanno da

  • Atassia
  • Debolezza graduale degli arti posteriori, stazione instabile, atassia
  • Rigidità o incapacità di flettere gli arti anteriori, che può progredire gradualmente agli arti con la progressione della malattia.
  • Anisocoria
  • Cecità dovuta alla compressione del nervo ottico.
  • Movimenti di maneggio, inclinazione della testa, convulsioni, idrocefalo.
  • Pressione della testa contro un corpo solido: Questo segno può essere presente quando vi è un aumento della pressione intracranica (il ratto può urtare la testa quando è accarezzato o estendere la testa premendo su una superficie fissa).
  • Difficoltà a reggere il cibo
  • Cambiamenti comportamentali (a es. Diventa aggressivo)
  • I segni clinici e la morte possono sembrare improvvisi al proprietario perche la progressione è spesso graduale.

E possibile che si manifestino anche alterazioni ormonali:

  • Gravidanza isterica con produzione di latte
  • Alopecia
  • Poliuria marcata, polidipsia
  • Ipodipsia (quantità anormalmente ridotta di assunzione di liquidi, da parte del ratto, a causa di possibili lesioni ipotalamiche che occupano spazio).
  • Disidratazione

Nei ratti la ghiandola pituitaria è suddivisa in adenoipofisi (lobo anteriore o pars distalis), lobo intermedio (pars intermedia) e neuroipofisi (lobo posteriore o pars nervosa).
Anche se la maggior parte dei tumori ipofisari sono spesso benigni nei ratti e non metastatizzano in altre aree del corpo, alcuni possono crescere abbastanza da comprimere il tessuto cerebrale vicino. Questa compressione del tessuto determina la sintomatologia caratteristica.

La terapia è sintomatica volta alla riduzione dei sintomi presenti.

La diagnosi prevede una TAC.

Tumori a carico dei testicoli e dell’apparato genitale femminile: i testicoli sono maggiormente evidenti e possono essere tenuti sotto controllo. Una qualsiasi alterazione della forma e del volume dell’organo può nascondere una lesione tumorale. Nella maggior parte dei casi sono forme benigne, anche se possono esistere anche forme maligne.

Nella femmina le neoplasie sono più subdole, visto che l’apparato genitale è interno e non da sintomi evidenti se non quando la neoplasia e già voluminosa da creare problemi o vengano prodotti ormoni che danno dei sintomi esterni come alopecia, ingrossamento delle mammelle.

Si consiglia la sterilizzazione precoce o il controllo ecografico periodico.

 

Tumore della ghiandola di zymbal: Si tratta di un tumore che origina da una ghiandola sebacea uditiva che si apre in ciascun canale uditivo esterno, nota come ghiandola di Zymbal.

Si possono osservare i seguenti segni clinici:

  • Cisti o ascessi in prossimità della ghiandola
  • Presenza di una massa unilaterale solida vista o sentita ventralmente all’orecchio
  • Presenza di una crescita papillomatosa all’interno dell’orecchio stesso.
  • Sanguinamento dall’orecchio.
  • Scuotimento occasionale e ripetitivo della testa.
  • Inclinazione della testa.
  • Mal occlusione (può essere grave).
  • Distorsione della mascella.

I carcinomi della ghiandola di Zymbal sono molto invasivi. Questo in genere rende impossibile la rimozione del tumore. Si possono fare delle pulizie chirurgiche e delle terapie antibiotiche di supporto anche se l’eutanasia va sempre presa in considerazione nel momento in cui la massa influisce negativamente sulla qualità di vita del soggetto.

 

2019-09-10T17:33:34+00:00 settembre 10th, 2019|News|